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Documenti > 03.1 - LA BIBBIA in frinchese

001 - INTRODUZ. GENESI + audio frinchese inizio cap. 1 3/6/2021

Per leggere la Genesi e ascoltare come si pronuncia in frinchese

 (solo alcuni versetti)

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Genesi - Capitul 1


I. Ř’INISI  DIŘ MUND E D’ŘÜMANITÄ’


1. ŘA CREASIUN  E ŘA DRUCÄ’


Přüma stořia dřa creassiun


[1]An tiř přüm mument iř Signuř a řäva creä’ iř  ciel e řa tera. 

[2]Anluřa an třa tera a jeva gnün e řeva tüt a-scüř e řa spiřit diř Signuř iř vuläva an-süma ř’evi.

[3]Iř Signuř a řäva dicc: «che ij sia iř ciäř!». E iř ciäř a řeva mnì.

[4]Iř Signuř a řäva vist che iř ciär a řeva na roba ben fäcia e a řäva dividì iř ciäř da řa scüř 

[5]e a řäva ciamä’ iř ciäř dì e řa scüř nöcc. E pařëj ře stäcc seřia e ře stäcc matin: přüm dì.

Genesi - Capitolo 1
I. LE ORIGINI DEL MONDO E DELL'UMANITA'
1. LA CREAZIONE E LA CADUTA
Primo racconto della creazione


[1]In principio Dio creò il cielo e la terra.

[2]Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.


[3]Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu.

[4]Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre

[5]e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno.

 

GENESI
INTRODUZIONE


Interrogativi di tutti tempi

Che cosa c’era in principio? Chi ha fatto l’universo? Perchè la vita e perchè la morte? Come è comparso l’uomo, da dove e con quale finalità? Perchè gli uomini si odiano e si amano? Perchè siamo capaci delle peggiore atrocità e dei più grandi eroismi? Perchè ci rendiamo a vicenda la vita impossibile? Perchè distruggiamo la vita che amiamo tanto? Gli uomini continuano a porsi queste domande fondamentali e a cercare una risposta. Fin dalle prime pagine, la Bibbia ci offre la risposta di Dio.

Il libro delle origini del mondo e del popolo di Dio

La Genesi non è un libro di storia nel significato moderno della parola: in principio non c’era nessuno a vedere e a raccontare quello che accadeva. E neppure è un libro di scienze naturali. La Genesi è una professione di fede in Dio.
La prima parte (cc. 1-11) presenta il Dio vivente, Signore di tutti e di tutte le cose. Dio è “l’origine” (è questo il significato della parola “genesi”) della creazione, l’origine del bene, l’origine dell’uomo. Il male compare quando l’uomo prende la grave decisione di scegliere la via dell’orgoglio, dandosi da sè la propria legge (Adamo, peccato originale). Derivano da qui l’odio omicida (Caino), la degenerazione totale (diluvio) e la superbia degli uomini che vogliono fare a meno di Dio (Torre di Babele).
La seconda parte (cc. 12-50) concentra l’attenzione sui patriarchi di Israele: Abramo, Isacco, Giacobbe e Giuseppe. se nella prima parte Dio era presentato come l’origine dell’universo e degli uomini, in questa egli appare come l’origine del popolo dei credenti. Se nella prima parte si affermava che Dio interviene sull’universo, nella seconda si dice che egli interviene nella vita concreta del credente. Lo stesso Dio che ha creato il mondo ha preso l’iniziativa di scegliere un popolo. Un uomo, Abramo, ha risposto con fede.
Il libro della Genesi si chiude con la notizia della morte di Giuseppe in Egitto. I suoi discendenti abiteranno pacificamente nel paese, ma la loro situazione non tarderà molto a cambiare.

Il linguaggio delle immagini

Il linguaggio umano è ricchissimo di immagini. Quando diciamo: «Ho la testa nelle nuvole»; «ho visto le stelle»; «mi trovo fra l’incudine e il martello», è evidente che parliamo per immagini. Le nuvole, le stelle, l’incudine e il martello ci aiutano a far capire agli altri qualcosa che va al di là del senso immediato delle parole: un momento di distrazione, un’esperienza di dolore, una situazione difficile. Anche la Bibbia usa il linguaggio delle immagini. Nei primi capitoli della Genesi ne troviamo moltissime: le luci del cielo, la polvere del suolo con cui viene plasmato l’uomo, la costola di Adamo, l’albero della conoscenza del bene e del male, il serpente che parla, il frutto proibito, e così via. Alcune di queste immagini sono prese dalla letteratura di altri popoli, più antichi di quello di Israele.
Attraverso questo modo di parlare e di raccontare gli avvenimenti, i redattori delle prime pagine della Genesi ci mettono di fronte al mistero di Dio. Ispirati da lui, guidati dal suo Spirito, vogliono dirci in maniera poetica e incisiva che Dio è presente e vivo nella storia degli uomini, li ama e attende la loro risposta. Non dobbiamo disprezzare questo modo di esprimersi, perchè attraverso di esso ci viene comunicato quello che Dio vuole rivelarci del suo mistero che è racchiuso in ogni uomo.
Tutti possono leggere con frutto queste pagine piene di immagini. L’apostolo Paolo partirà da esse per sviluppare la sua riflessione sul mistero del peccato originale. Giovanni, il profeta dell’Apocalisse, ricollegherà la visione del giardino al regno di Dio, dove mangeremo il frutto dell’albero della vita. E la chiesa chiama «protovangelo» (= primo vangelo) la famosa pagina della Genesi che narra l’inizio della nostra salvezza.
Di fronte a questo linguaggio della Scrittura, il cristiano deve fare attenzione a evitare due estremi: da un lato non deve disprezzare le immagini giudicandole infantili, e dall’altro non deve interpretarle alla lettera. Cercherà invece di scoprire il profondo simbolismo che racchiudono, sapendo che Dio le ha usate per rivelarci il suo mistero e il mistero dell’uomo.

(Questa introduzione e le note nei riquadri sono ricavate da (Bibbia per la formazione cristiana EDB)

 



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